Tornano ad alzare la voce le famiglie aderenti al Comitato a Difesa dei Soci cooperativa Indacoo. La presidente Paola Parmigiani annuncia una manifestazione per domani, giovedì 30 giugno, alle ore 15.00, davanti alla sede della Legacoop. Il comitato chiede di essere ascoltato di fronte "ad un silenzio assordante della lega" e fa appello "al dovere etico delle istituzioni e delle forze politiche perché sostengano in questo percorso le centinaia di famiglie coinvolte, invitando a non accettare offensive logiche di subalternità territoriale". È nota alla città la vicenda della Cooperativa di Abitazione Indacoo, nata dall'unione della Coop Piacenza 74 con Coop Valdarda, che si trova in procedura di concordato preventivo omologato dal tribunale, "in attesa - scrive il Comitato - di una ormai inevitabile risoluzione fallimentare: basti considerare che dall'ultimo bilancio di Olmo, la società che avrebbe dovuto liquidare l'attivo del concordato, si registra un patrimonio netto negativo di oltre 5 milioni di euro". I soci a vario titolo coinvolti sono titolari di prestito sociale (per un importo complessivo di euro 2,8 milioni), 183 gli assegnatari di locazione a proprietà indivisa e un alto numero di soci lavoratori definitivamente a casa. "Ciò significa - prosegue il Comitato - che circa 450 famiglie sono state interessate dalla crisi ed hanno atteso invano una ripresa economica che non si è attuata. Ed è un problema sociale. I soci hanno messo in cooperativa i risparmi di una vita: la liquidazione di un risarcimento danni da incidente invalidante, le proprie retribuzioni o dei propri familiari, il TFR dopo anni di lavoro e via dicendo. Somme ora bloccate e perse nel concordato, ma importanti e necessarie per famiglie normali".
Il Comitato attraverso il suo legale, Giancarlo Buccarella, ha chiesto l'intervento solidaristico della Lega delle cooperative di cui Indacoo fa parte. "Ma ad oggi tutto tace - si fa notare. L'intervento però è moralmente ineludibile: perché esso risponde ai valori fondanti di solidarietà e mutualismo; è un intervento doveroso: perché l'aggravarsi della crisi è in parte riconducibile alla cattiva vigilanza sulle cooperative che non ha evidenziato una grave crisi per tempo. Dov'erano i controlli al tempo della nefasta fusione tra Piacenza 74 e Valdarda? E', infine, un intervento nell'interesse stesso del sistema Lega. Infatti, la mancata risposta di tutela del prestito sociale avrà ricadute sulla credibilità di questo strumento".